Il giudice ha disposto che il terreno in questione, quello della Bandita delle Mortelle, è di natura privata fin da 1827 e non appartiene all’Università Agraria di Civitavecchia. Petrelli scrive alla Regione Lazio per promuovere una soluzione amministrativa
CIVITAVECCHIA – Una sentenza spartiacque. Una decisione che va a tracciare la strada da seguire per risolvere, forse del tutto, la delicata ed annosa questione degli usi civici. Il 25 ottobre, infatti, è stata depositata la senza del commissario agli usi civici; per la causa pilota ha disposto che “il terreno in questione è di natura allodiale, ossia di natura privata sin dal 1827” e, pertanto, “non appartiene al patrimonio dell’Università Agraria di Civitavecchia”.
“Detto esito risolve una questione che ha determinato ingenti danni economi e morali, in particolare ha leso i diritti dei proprietari che avevano regolarmente acquistato immobili in stabili con concessioni edilizie rilasciate dal Comune – ha spiegato il consigliere comunale Vittorio Petrelli – ignari, sia loro che i notai e lo stesso Comune, della sentenza 19/1990 relativa ai comprensori Tenuta Ferrara, Mortelle e XIII Quartucci che corrispondono a zone altamente urbanizzate della città. Questa sentenza sana una situazione che si era ingarbugliata e che rischiava di arrecare altri danni, anche ai soggetti istituzionalmente coinvolti. Detta sentenza può essere estesa anche a tutti i terreni che ricadono nella Tenuta delle Mortelle, tant’è che lo stesso Commissario ha ritenuto di proseguire nel giudizio anche se, dopo 3 anni di contesa processuale, il ricorrente aveva optato, in modo anomalo, per la conciliazione”.
Il consigliere ha quindi subito scritto alla Regione Lazio invitandola, oggi più che mai, a promuovere una soluzione amministrativa, “come peraltro proposto a suo tempo dal Commissariato agli Usi Civici e come già disposto dalla precedente Giunta regionale per la località Torricella in Rieti – ha aggiunto – ed anche per onorare un impegno preso negli incontri che avemmo con l’allora assessore Hausmann. La stessa Direzione competente in riscontro alle 1221 opposizioni che sono state inoltrate riguardo la perizia del dottor Giuseppe Monaci ha dichiarato che “Sarà cura della Regione uniformarsi alle decisioni che saranno assunte in sede giurisdizionale”. Mi auguro, pertanto, che si possano individuare le modalità per pervenire ad una soluzione che consentirebbe di mettere fine ad un vicenda che ha creato tanto imbarazzo e che ha inchiodato a precise responsabilità i soggetti istituzionali coinvolti. Questa sentenza è una grande opportunità – ha concluso Petrelli – per chiudere con il consenso di tutti la vicenda. Insistere nelle posizioni finora assunte dalla Regione Lazio e dalla Università Agraria, nonostante gli atti documentali trovati, e dei quali si disconosceva l’esistenza, sarebbe immorale, ma, soprattutto, potrebbe far nascere responsabilità nei confronti dei cittadini coinvolti”.
FONTE: la Provincia