
Sfratto da Casa Popolare: Quando Avviene e Come Funziona la Procedura
Le case popolari sono abitazioni assegnate a chi non può permettersi un immobile proprio, sia in affitto che in proprietà. Queste abitazioni vengono concesse dallo Stato a persone con reddito basso, ma in alcuni casi, anche chi vive in una casa popolare può essere soggetto a sfratto. In questo articolo, vediamo quando e perché può avvenire uno sfratto e come si svolge la procedura legale.
Quando Può Avvenire lo Sfratto da una Casa Popolare?
Le case popolari vengono assegnate a persone con reddito inferiore a una determinata soglia, che non possono permettersi un alloggio sul mercato privato. L’assegnazione di una casa popolare avviene tramite una graduatoria che si basa sul reddito e sulla situazione economica dell’inquilino.
Per rimanere in un immobile di edilizia popolare, l’inquilino deve rispettare i seguenti requisiti:
- Pagamento del canone di locazione: Il canone è proporzionato al reddito dell’inquilino e decisamente più basso rispetto ai prezzi di mercato.
- Mantenimento dei requisiti economici: L’inquilino deve continuare a rispettare i criteri di reddito che hanno giustificato l’assegnazione.
Lo sfratto può avvenire se l’inquilino non paga il canone o se viene meno uno dei requisiti necessari per rimanere nell’immobile, ad esempio:
- Se l’inquilino diventa proprietario di un altro immobile.
- Se modifica l’immobile senza autorizzazione.
- Se subaffitta o cede l’alloggio a terzi.
Questi sono tutti casi che giustificano lo sfratto, in quanto comportano una violazione delle condizioni stabilite dal contratto di assegnazione.
Procedura di Sfratto da Casa Popolare
La procedura di sfratto da una casa popolare segue delle regole specifiche. Gli enti pubblici che gestiscono le case popolari possono chiedere lo sfratto tramite un ricorso al Presidente del Tribunale.
Ecco i passaggi principali:
- Richiesta di sfratto: L’ente che gestisce l’alloggio presenta una dichiarazione al Tribunale, attestando che l’inquilino non rispetta più i requisiti per rimanere nell’immobile.
- Decreto ingiuntivo: Il Tribunale emette un decreto ingiuntivo di pagamento che obbliga l’inquilino a saldare il debito entro 40 giorni.
- Sfratto esecutivo: Se l’inquilino non paga entro il termine stabilito, si procede con l’esecuzione dello sfratto.
È fondamentale che l’inquilino rispetti le scadenze e i pagamenti, altrimenti si rischia di perdere il diritto di abitare nell’alloggio popolare.
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