Si avvicina la scadenza per la dichiarazione dei redditi. Ma quali spese del mutuo sono detraibili?
Tra le spese detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ricordiamo non solo gli interessi passivi del mutuo (nella misura del 19% e con un tetto massimo di 4 mila euro), ma anche una serie di spese legate alla pratica di stipula del contratto. Si tratta degli oneri accessori (sotto la voce “costo di acquisizione”), a cui viene applicata una detrazione fiscale purché si tratti di spese assolutamente necessarie alla conclusione della pratica. Anche in questo caso lo sconto fiscale ammonta al 19%.
Tra gli oneri accessori legati al mutuo detraibili:
- le spese per il notaio sostenute per la pratica del mutuo, ovvero il costo della parcella, che si aggira di solito intorno al 2-2,5% del valore del mutuo;
- le spese di istruttoria, talvolta gratuita, ovvero le spese legate alle attività preliminari legate alla raccolta di documenti, alle verifiche sul cliente;
- le spese di perizia, cioè le stime sull’immobile oggetto dell’ipoteca, effettuate da un professionista (architetto, ingegnere o geometra);
- le eventuali commissioni per l’intermediazione bancaria;
- le eventuali differenze di cambio per i mutui in valuta estera;
- le imposte di iscrizione di ipoteca o per la sua cancellazione.
Non sono invece detraibili le spese non necessarie alla stipula del mutuo, quali l’assicurazione, le spese per il contratto di compravendita, le imposte di registro, ipotecarie e catastali e l’Iva sull’acquisto.
Articolo visto su
Caro mutuo quanto mi costi ? Meno del previsto, ecco perchè ( Mutui.it)