Secondo l’ultimo osservatorio MutuiOnline.it, nei primi tre mesi dell’anno si risveglia l’interesse per i mutui a tasso variabile.
Mutui, i trend del primo trimestre
Tra i trend evidenziati dall’Osservatorio MutuiOnline, aggiornato allo scorso 31 marzo, gli italiani starebero tornando a guardare con interesse i mutui a tasso variabile. Si segnala inoltre il calo dei parametri di riferimento utilizzati dalle banche per il calcolo dei tassi fissidei mutuiela contrazione delle surroghe.
Le banche centrali, impegnate a rivitalizzare la crescita economica e a ridare slancio ai prezzi, garantiscono una certa stabilità dello scenario: la Bce ad esempio ha fatto sapere che i tassi resteranno invariati per tutto il resto del 2019, almeno fino a quando il tasso di inflazione non si riavvicinerà al target ufficiale fissato al 2%.
Surroghe mutui ai minimi da cinque anni
Nelle richieste di mutui per finalità spicca il calo delle surroghe rispetto all’ultimo trimestre 2018, sia sul fronte domanda (al 33,7% dal 40,7%) sia sul fronte offerta (al 42,9% dal 48,2%). Entrambi i valori viaggiano sui minimi da quasi cinque anni a questa parte. Crescono invece i mutui acquisto prima casa, con le richieste salite al 55,4% (dal 49,2%) e le erogazioni al 49,3% (dal 44,4%), tornando così ai massimi dal inizio 2015.Mutui richiesti ed erogatiValuesImporto medio richiestoImporto medio erogato20062007200820092010201120122013201420152016201720182019025k50k75k100k125k150k175k2014● Importo medio erogato: 122.714MutuionlineCondividi
Mutui erogati ai massimi del 2011
Nel primo trimestre di quest’anno, sono saliti sia gli importi medi richiesti (a 130.574 euro dai 128.684 del 2018), sia gli importi medi erogati (a 128.998 euro da 126.409 euro): per i primi siamo sui massimi da metà del 2013 e per i secondi sui massimi da fine 2011. La fascia di Ltv (rapporto tra importo del mutuo concesso e valore dell’immobile ipotecato) con più richieste (38,8%) ed erogazioni(29,9%) è quella tra il 71% e l’80%.
Tassi mutui, il calo favorisce il variabile
Il tasso fisso continua a dominare nelle richieste e nelle erogazioni di mutui (rispettivamente con l’80,7% e con l’89,1% del totale nel primo trimestre di quest’anno), ma contestualmente le richieste di mutuo a tasso variabile rispetto al quarto trimestre 2018 sono cresciute al 17,1% dal 13,8%, nuovo massimo da un anno a questa parte.
L’Euribor, del resto, continua a viaggiare sottozero da quasi tre anni, ma il mercato ha reagito soprattutto con un marcato arretramento dell’Eurirs, particolarmente vistoso se guardiamo il trend del dato annuale: a 10 anni (da 0,98% nel 2018 a 0,68% nel 2019), a 20 anni (da 1,47% nel 2018 a 1,20% nel 2019) e a 30 anni (da 1,53% nel 2018 a 1,27% nel 2019), sia quello a un mese sia quello a 3 mesi. E così nella prima parte di quest’anno abbiamo assistito alla discesa dei tassi medi per il fisso (da 1,89% di febbraio 2019 a 1,81% di marzo 2019. E a ottobre 2018 era a 1,94%), ormai costantemente sotto tutti i minimi precedenti. Occorrerà vedere se l’ulteriore calo dei tassi fissi non riporterà l’interesse delle nuove richieste a focalizzarsi su tale soluzione.