Investire in una casa con la sottoscrizione di un mutuo con i tassi attuali può rappresentare una capitalizzazione redditizia. La differenza tra mutuo fisso e variabile è quasi nulla, considerato che gli indici dei tassi di riferimento dei mutui a tasso variabile (Euribor) e, i mutui a tasso fisso (Eurirs) si spingono toccando la soglia minima.

Mutui dalla discrepanza quasi impalpabili, questo è quello che emerge dalle ultime stime rilevate sulla diversità tra tasso fisso e tasso variabile. Del resto i tassi di riferimento Euribor e Eurirs si spingono in senso unico ancora verso il ribasso. Ecco perché, pensare d’investire in una casa, quindi, acquistando un immobile sottoscrivendo un mutuo ai tassi attuali, può rappresentare una capitalizzazione redditizia. Considerando che attualmente le banche mettono a disposizione dei clienti interessi strepitosi, per accaparrarsi l’acquirente. La differenza intesa in termini puramente economici tra le due classificazioni di mutuo fisso o variabili è quasi impercettibile.
Mutui tasso fisso o tasso variabile: la differenza impalpabile
Questo raffronto del tasso variabile o fisso, viaggia sul minimo storico già da diversi mesi, un dato rilevato dal riscontro degli andamenti dei tassi di riferimento degli indici Euribor e Eurirs, la cui similitudine si è ridotta al limite. I due indici sono necessari per determinare il tasso di interesse da spalmare sui mutui a tasso fisso o variabile.
C’è da dire che l’allarme del Coronavirus ha influenzato la politica monetaria e, non di poco. Di conseguenza molto probabilmente questi due indici non vedranno la luce del sole per un bel po’. Ciò significa che prima di registrare un rialzo del tasso fisso o variabile, potrebbe passare anche un anno. Ecco, perché oggi investire nel mercato immobiliare potrebbe simboleggiare una capitalizzazione redditizia.
Mutui tasso fisso o tasso variabile: ultime stime di febbraio
I tassi di riferimento degli indici Euribor e Eurirs nel mese di febbraio si sono attestati in ribasso, scendendo al di sotto del minimo storico registrano negli ultimi mesi. L’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile Euribor nell’ultima settimana del mese di febbraio, il tasso a 1 mese si è attestato sul – 0,488%, mentre i primi giorni di febbraio il tasso a 1 mese era assicurato a – 0,455%. L’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso Eurirs fine febbraio, collocava il tasso a 10 anni attestato al -0.16%, mentre nei primi giorni di febbraio era del -0,03%.
Inoltre, in questo frangente gli istituti di credito non hanno aggiunto sul tasso di interesse fisso o variabile lo Spread. In altre parole, le banche prima quantificano il valore dei tassi Eurirs e Euribord, poi al tasso finale che riceve il cliente nella sottoscrizione del mutuo, viene aggiunto lo Spread. Quest’ultimo, rappresenta la parte di guadagno dell’istituto
Fonte: NotizieOra