Spunta la sanatoria per i grattacieli Le ultime novità del salva-casa: agibilità semplificata per i mini appartamenti. Spunta la sanatoria per i grattacieli
Non è stato ancora convertito in legge, ma già cambia la mini-sanatoria edilizia varata dal governo e fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Ed è proprio la Lega ad annunciare un primo pacchetto di “emendamenti” che, di fatto, allargano le maglie delle “irregolarità” edilizie che si possono sanare pagando le relative sanzioni al Comune. Per il numero uno del Carroccio, il “piano casa” consentirà di mettere “sul mercato milioni di abitazioni”. Ma ecco, nel dettaglio, le principali novità che potrebbero confluire nel testo finale del decreto.
Abitabilità
È la novità più significativa. Attualmente il limite minimo per ottenere la licenza di abitabilità è di 28 metri quadri per una persona e di 38 per due persone. Nel nuovo testo le due soglie calerebbero, rispettivamente, a 20 e 28 metri quadri. Si ridurrà, inoltre, da 2,70 a 2,40 anche l’altezza minima prevista per i soffitti. In sostanza, diventerà molto più semplice ottenere il titolo di abitabilità e quindi vendere l’abitazione che, a questo punto, uscirebbe dal perimetro di quelle considerate “abusive”.
Lavori blindati
Nel decreto potrebbe poi entrare la “verifica in loco dei lavori”. Il certificato di agibilità e abitabilità, rilasciato a seguito di sopralluoghi da parte dei tecnici del Comune o dell’Asl senza rilevare difformità, non potrà più essere contestato in un secondo momento.
Cambio di destinazione
Sarà più semplice cambiare la destinazione d’uso degli immobili posti a piano terra. Una misura particolarmente importante soprattutto nei centri storici. Già oggi negozi, laboratori, studi o botteghe sono stati trasformati in abitazioni. In questa maniera si “legalizzerebbe” uno stato di fatto e il bene diventerebbe vendibile. Non cambieranno, invece, le regole per i Comuni: i sindaci potranno sempre vincolare il cambio della destinazione d’uso al rispetto di “specifiche condizioni.
Le tolleranze abitative
Le nuove tolleranze costruttive introdotte dal decreto saranno estese anche agli immobili futuri per garantire una uniformità della disciplina e un trattamento uniforme per tutti gli interventi edilizi. La stanza che si è fatta un po’ più grande, quando dal progetto si è passati ai lavori, il tramezzo spostato di qualche metro, in autonomia, senza inviare la segnalazione all’Agenzia delle Entrate: la tolleranza del 2% è stata portata al 3% per le abitazioni con una superficie tra 300 e 500 metri quadri. Al 4%, invece, per quelle tra 100 e 300 metri. Fino al 5% sotto i 100 metri quadri.
Semplificazioni
Gli emendamenti leghisti prevedono anche semplificazioni per gli interventi realizzati prima del 1977, l’anno della legge Bucalossi, e per l’iter di regolarizzazione di parziali difformità, limitando l’entità (e quindi l’importo) dei lavori che possono essere richiesti per regolarizzare l’immobile circoscrivendoli solo a quelli che sono necessari e imprescindibili per la sicurezza. Prevista anche l’introduzione di limiti anche al potere sostituivo delle Regioni, che oggi possono annullare il rilascio del titolo edilizio dei Comuni anche dopo 10 anni. I tempi saranno ridotti.
Il salva-grattacieli
L’emendamento contiene un’interpretazione giuridica favorevole ai proprietari degli immobili nei grattacieli milanesi e di altri Comuni dichiarati abusivi con sentenza. Una norma che riguarda, in particolare, alcuni degli edifici costruiti negli ultimi anni a Milano e sui quali la Procura aveva avviato un’inchiesta.
Il soppalco
Il caso del soppalco. Se è usato come studio o camera da letto va considerato il regolamento edilizio in vigore all’epoca della realizzazione. Se le norme di allora sono state rispettate, è possibile mettersi in regola. Se è usato come deposito, già prima era possibile sanarlo con la Scia.
Gli introiti
Come saranno utilizzati gli introiti delle sanzioni per la sanatoria? Un terzo sarà utilizzato dai Comuni per demolizione di opere abusive, realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, recupero di immobili e spazi urbani dismessi, iniziative sociali o recupero ambientale.
Le verande chiuse
Può essere sanata la chiusura delle verande? Sì, ma solo se la realizzazione risulta compatibile con le regole urbanistiche del Comune. Tra le tolleranze esecutive rientrano, tra le altre, anche le porte interne collocate in una posizione diversa rispetto a quanto dichiarato.
Verande, finestre, porte interne: cosa si può sanare
Nel decreto legge salva casa, ha spiegato Salvini, “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni’’.
I chiarimenti del ministero
“Il decreto – spiega il ministero – interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare: su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile; sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cosiddetta ‘doppia conformità’
“La norma – aggiunge il Mit – mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di un terzo, per progetti di recupero e rigenerazione urbana”.
Le tolleranze costruttive
Con il decreto legge, ha chiarito il ministro Salvini, vengono introdotte “tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie’’. Il provvedimento è “una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone’’, è l’analisi di Salvini
fonte:quotidiano.net