Agraria. Il comitato usi civici illustra la novità riportata in una lettera inviata nei giorni scorsi dalla Pisana ai vertici dell’ente cittadino
CIVITAVECCHIA – “Le certificazioni sulla base della perizia Monaci non potevano essere rilasciate dall’Università Agraria”. Lo sostiene la Regione Lazio, come chiariscono dal comitato Usi Civici Civitavecchia. Regione che ha inviato in questi giorni una specifica comunicazione all’Università Agraria nella quale chiarisce “che la perizia Monaci non ha validità e pertanto le certificazioni riguardo ai terreni gravati da usi civici – hanno spiegato – non possono essere basate su tale perizia. Questa comunicazione, che arriva purtroppo con un anno e mezzo di ritardo, è stata sollecitata alla Regione Lazio dall’esposto presentato, tramite uno studio legale, da un cittadino che ha subito gravi danni per una attestazione rilasciata sulla base della perizia Monaci. Questa Agraria, che ricordiamo essere un Ente di diritto privato con gestione di beni pubblici, lasciata libera di imporre le proprie regole ha generato in città una situazione disastrosa per moltissimi cittadini costretti ad accettare ingiusti gravami. Si è venuta a creare un contesto surreale con l’università Agraria che vanta diritti inesistenti, sembra di assistere alla famosa scena in cui Totò millantava di possedere la Fontana di Trevi, ma purtroppo questa volta non si tratta di un film. È stato, quello trascorso, un anno e mezzo in cui sono stati impediti atti di compravendita che nella precedente perizia Rossi erano fuori dal vincolo, mentre sono vincolati secondo la Monaci. Ci sono stati casi particolari in cui le certificazioni – hanno aggiunto dal comitato – sono state addirittura utilizzate come prove durante processi penali, procedure fallimentari e ricontrattazione mutui. Insomma un vero caos. La Regione dovrà affrontare con il dovuto rigore questa vicenda, vigilando perché l’Agraria agisca correttamente. Speriamo che l’episodio faccia finalmente prendere in seria considerazione a tutti gli Enti coinvolti Regione, Comune e Agraria, la comunicazione che il Commissario agli usi civici ha inviato per lettera nell’aprile del 2019, nella quale invitava i responsabili a trovare subito una soluzione di tipo amministrativo per evitare ulteriori disagi alla cittadinanza. Questo è tanto più valido oggi, dopo la sentenza 66/2019 che libera uno specifico terreno dai gravami, ma dichiara come allodiale tutta Tenuta delle Mortelle. Il nostro Comitato – hanno concluso – è a disposizione dei cittadini che vogliano far valere le proprie ragioni e continuerà ad impegnarsi per far rispettare i diritti della collettività”.
Fonte: Civonline