Col bonus facciate 2021 si può avere un agevolazione fiscale che garantisce fino al 90% in detrazione fiscale. E’ molto conveniente per chi non può permettersi di rimettere apposto nemmeno la facciata di casa. Oltre agli attuali requisiti richiesti per accedervi, sembra ci siano delle novità in merito a questa detrazione, anche in merito alla sua possibile proroga per il 2022.
Il bonus facciate, cioè la detrazione fiscale prevista per i lavori di ristrutturazione delle proprie dimore domestiche, sembra sia disponibile anche per il 2022, e sempre con una detrazione del 90% sui costi e le spese per rimettere apposto la propria facciata di casa.
Non a caso ricorda molto il Bonus 110%, quello per il “cappotto” energetico, e infatti rientrano entrambi nella stessa categoria di bonus previsti per l’efficientamento energetico e per il miglioramento urbano, tutti promossi già nel 2020 col Governo Conte II e tutt’ora disponibili col Governo Draghi, anche questo permette di contribuire alle spese del privato, laddove altrimenti non sarebbe incentivato alla ristrutturazione della propria dimora domestica.
Ma come tutti i bonus, ci sono dei limiti, dei requisiti, delle avvertenze e delle responsabilità. E questo anche per il 2022.
Bonus facciate 2021: come funziona la detrazione per il 2022
Quando si parla di bonus facciate ci si deve riferire all’agevolazione fiscale introdotta con la Legge di Bilancio 2020, attuato dal citato Governo Conte II, in un’ottica di miglioramento e di rilancio del decoro degli edifici, senza grosse distinzioni catastali. Questo garantirebbe, oltre al decoro, anche un miglioramento del valore catastale della propria casa, con tutti i vantaggi e gli svantaggi ad essa correlata.
Comunque, anche col Governo Draghi si riconferma il bonus facciate per il 2021, e così anche la sua natura di detrazione fiscale. E, salvo ripensamenti del governo, dovrebbe essere riconfermata anche per il 2022. Uso il condizionale per obbligo, sapendo che già, per il mese di settembre, sembra ci siano dei ripensamenti per altre misure di supporto economico, tipo il Bonus nido o Opzione Donna.
Per il bonus facciate, così come per il Bonus 110%, non ci sono al momento ripensamenti. Anche perché sono due strumenti abbastanza diversi tra loro. Per esempio, il particolare per questo supporto economico si parla di detrazione fiscale.
Per detrazione fiscale, o anche “agevolazione fiscale”, si parla di una riduzione fino al 90% delle spese, ma rivolta solo ad alcuni soggetti giuridici, come i cittadini, le imprese o i condimini stessi.
Ma questa agevolazione fiscale è solo sull’importo che s’è sostenuto per i lavori che sono stati documentati e assicurati con convalida fiscale.
Pertanto il controllo verrà eseguito dall’Agenzia delle Entrate, e solo in relazione alla propria dichiarazione dei redditi, valida e coprovata. E permetterà questa detrazione di abbattere due tipologie di spese fino al 90%:
- IRPEF, in caso di richiedente come soggetto privato o impresa;
- IRES, in caso di richiedente come impresa.
Per la cronaca, le due imposte riguardano la prima il reddito delle persone fisiche (e pertanto le imprese), mentre la seconda solo i redditi delle società, cioè di un’impresa o attività commerciale.
Inoltre tale detrazione fiscale è composta da solo 10 rate annuali, con importi in egual misura, sempre secondo quanto dichiarato nella denuncia dei redditi e in relazione all’IRPEF.
E sempre se si rientra nei requisiti, tipo i lavori o gli edifici ammessi.
Bonus facciate 2021: ecco a chi spetta la detrazione
Per poter ottenere il bonus facciate 2021 si richiede intanto che l’immobile in possesso sia situato in due zone precise dell’area urbana:
- area centro storico,
- area urbana cittadina (già urbanizzata, non in fase di realizzazione).
Questa è la prima fase. La seconda è in merito a chi spetta, cioè chi sono i beneficiari. Fortunatamente, i beneficiari sono praticamente quelli che rientrano nelle tre categorie menzionate, cioè soggetti privati, imprese e condomini, ovvero:
- persone fisiche;
- enti pubblici o privati, di indirizzo commerciale;
- società di vario tipo (semplici, di persone, di capitali);
- associazioni di professionisti.
Pertanto, chi può non beneficiarlo, cioè a chi non spetta? Praticamente tutti coloro che, per citare un passo dall’articolo di Francesca Ciani:
Però, sempre nell’articolo, si accenna ad una scappatoia per questa categoria sfortunata: possono ancora usufruire del bonus, ma attraverso la cessione del credito o lo sconto in fattura. Come accade tutt’oggi per il Bonus 110%.
Bonus facciate 2021: meglio il 90% in detrazione, la cessione o lo sconto?
Tornando alla questione della detrazione per il bonus facciate 2021, è possibile accedervi anche nel caso in cui si appartenesse ad una categoria di quelle a cui spetta il bonus, ma bisogna puntare alla cessione del credito o allo strumento dello sconto in fattura.
Meglio della detrazione? Dipende, già si deve partire dal fatto che la cessione di credito è la cessione ad un fornitore o ad un istituto bancario. Loro riscuoteranno dallo Stato, e le spese saranno tutte di loro responsabilità.
Sempre se l’Agenzia delle Entrate non neghi il nulla osta, interrompendo la pratica di garanzia della cessione del credito. E’ anche un rischio che si può incorrere col Bonus 110%.
Ma tralasciando questo aspetto, per avere comunque questa cessione si necessita di essere:
- possessori dell’immobile (proprietari, nudi proprietari, titolari di un diritto di godimento…);
- in alternativa, sotto contratto di locazione o comodato, con consenso del proprietario dell’immobile;
Per il resto, bisogna rientrare nei limiti di spesa per il materiale utilizzato. E’ anche questo uno dei rischi per cui l’ADE potrebbe inficiare il bonus: se si richiede una certa cifra come bonus, ma poi la spesa lievita in maniera “sospetta”, il risultato è nell’annullamento della richiesta.
FONTE : Trend on line