In tema di agevolazioni prima casa e usufrutto si è di recente espressa l’Agenzia delle Entrate. Cosa accade al bonus in caso di usufrutto a tempo determinato? Vediamo quanto chiarito.
Con la risposta n. 441, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che le agevolazioni prima casa decadono anche in caso di usufrutto a tempo determinato costituito prima dei cinque anni dall’acquisto dell’immobile per cui si è beneficiato del beneficio fiscale. Ma la decadenza è parziale e il recupero a tassazione ordinaria deve essere calcolato sul valore dell’usufrutto che determina la compressione della proprietà.
Con la sua risposta, l’Agenzia delle Entrate ha esaminato il caso di un cittadino italiano residente all’estero e iscritto all’Aire che nel 2021 ha acquistato un immobile usufruendo delle agevolazioni prima casa. Poiché per motivi di lavoro non può prevedere il suo trasferimento in Italia in tempi brevi, sta valutando se costituire un diritto di usufrutto a tempo determinato di cinque anni a favore della moglie.
Una scelta che però determinerebbe la decadenza delle agevolazioni prima casa, con conseguente pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, dei relativi interessi, e di una sovrattassa pari al 30% dei tributi. Questo perché l’agevolazione prima casa viene revocata se l’immobile è rivenduto prima del termine di cinque anni dalla data di acquisto, ma anche in caso di atto di costituzione di nuda proprietà, usufrutto, uso e diritto di abitazione prima di tale vincolo temporale.
Nel caso specifico, però, si parla di usufrutto a tempo determinato. E proprio considerando tale circostanza, la decadenza delle agevolazioni prima casa è parziale. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che la vendita di una quota dell’immobile o di una parte di essa prima dei cinque anni determina la perdita del beneficio solo per la parte di immobile ceduta.